Tour de France 2018, Quintana ci crede: “Abbiamo la squadra più forte. Rivali? Froome su tutti, ma occhio a Nibali e Roglič “

Nairo Quintana prepara l’assalto al Tour de France 2018. Già tre volte sul podio della classifica generale (2013, 2015 e 2016), due volte maglia bianca (2013 e 2015) e una maglia a pois (2013) sugli Champs-Élysées, il portacolori della Movistar arriva alla Grande Boucle in condizioni decisamente differenti rispetto a un anno fa, quando la sua prestazione complessiva fu inficiata pesantemente dalle tossine accumulate in un Giro d’Italia perso nella cronometro conclusiva a scapito di Tom Dumoulin (Team Sunweb) e non gli permise mai di essere al livello dei migliori nelle frazioni a lui più congeniali, con un deludente dodicesimo posto finale come cartina di tornasole.

Quello della stagione in corso è stato un percorso di avvicinamento all’appuntamento decisamente più graduale per il 28enne colombiano, che ha l’obiettivo di inscrivere nel suo palmares l’unico GT mancante dopo i trionfi al Giro d’Italia 2014 e alla Vuelta a España 2016: “Finora è stato un anno diverso per me, più tranquillo. Mi sono espresso su buoni livelli in tutte le brevi corse a tappe alle quali ho preso parte, concludendo al secondo posto la Colombia Oro y Paz e il Giro della Catalogna, che come squadra abbiamo vinto con Alejandro Valverde, al quinto il Giro dei Paesi Baschi e al terzo il Giro di Svizzera, nel quale ho vinto anche una tappa. Sono stato meno stressato e a volte ho aiutato i compagni, acquisendo gradualmente la forma per il grande obiettivo”.

Come di consueto il leader dell’agguerrita pattuglia degli Escarabajos che si presenterà Oltralpe ha intervallato i periodi di gara con gli stage in altura in patria: “Dopo i Paesi Baschi mi sono allenato in quota in Colombia e nel periodo che ha preceduto il ritorno in Europa ho sostenuto molte ore di allenamento, simulando anche alcune tappe del Tour. Ho fatto dei lavori specifici per la cronometro, ma l’obiettivo era quello di arrivare all’appuntamento più fresco rispetto al passato”.

Obiettivo e rivali da fronteggiare sono più che mai chiari: “Vogliamo vincere il Tour de France, è la gara che ci manca e che abbiamo sempre sognato. Abbiamo una grande squadra. Dobbiamo salvarci nei primi giorni e stare sempre uniti come abbiamo fatto in passato. Solo così possiamo pensare di battere i nostri rivali. Quali sono i più forti? Il Team Sky e il suo capitano, Chris Froome, sono i rivali numero uno. Poi ci sono altri che possono avere molte opzioni, soprattutto a seconda di quello che succede nella tappa che prevede il pavè. In passato Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) ha vinto un Tour de France approfittando di una condizione come quella che si ripresenterà. Per il resto ci sono potenziali favoriti più o meno sullo stesso livello, come Richie Porte (BMC Racing Team) e Romain Bardet (AG2R La Mondiale) e bisognerà vedere se uno come Primož Roglič (Team LottoNL-Jumbo) confermerà quello che è riuscito a far vedere finora in stagione o se avrà dei cedimenti”.

La Movistar si presenta invece con tre frecce nel proprio arco per la classifica generale: oltre a Nairo Quintana, infatti, scalpitano anche gli spagnoli Alejandro Valverde e Mikel Landa Meana. Il colombiano, che già in passato ebbe modo di rivendicare verbalmente la propria leadership, non ha dubbi: “Abbiamo una squadra con corridori adatti ad ogni tipo di percorso. Di sicuro è la migliore che abbia mai avuto in un Grande Giro. Dobbiamo essere uniti e lavorare insieme: solo così saremo una squadra perfetta. Io, Valverde e Landa ci siamo spartiti il ruolo di capitano in diverse corse. Abbiamo un buon feeling e non ci saranno problemi. Alejandro è esperto, ci trasmette sicurezza ed è rispettato da tutti all’interno del gruppo. Mikel è in grande crescita, vuole ‘divorare la strada’ e sicuramente fare bene anche in questo Tour. Tireremo le somme dopo la tappa del pavè, siamo in tre e dobbiamo sfruttare al massimo questa superiorità numerica”.

Per concludere Quintana non si tira indietro neppure quando c’è da esaminare il percorso: “La prima metà va rispettata, anche se sulla carta è facile. Non ci saranno distacchi dai big, ma la sorte potrà crearli. Basti pensare a quello che è successo nel 2014 a Froome o ad Alberto Contador. Nella seconda metà emergeranno gli scalatori che hanno salvato la gamba. Sarà importante anche la tattica, perché in molti vorranno recuperare l’eventuale tempo perduto. Per una squadra che deve difendersi, sarà complicato avere a disposizione un corridore in meno rispetto al passato. Personalmente ho visionato tutte le tappe principali e la cronometro del penultimo giorno. Nel complesso è un Tour complicato e duro, l’importante sarà essere fortunati nella prima settimana e avere buone gambe e forza nelle altre due”.

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